Francesco Natale
Intanto partiamo col piede giusto: diciamo tutti assieme, coralmente e con espressione adeguatamente contrita e sofferta “migrantes” e non, semplicemente, “migranti”.
Facciamo subito questo sforzo linguistico equo&solidale, perché la latinoamericanizzazione del termine fa subito Coelho, Garcia Marquez, Macondo, “de tu querida presencia”, marijuana illegàl, Manu Chao, no-logo e zucchero di canna ecosostenibile.
Ovvero tutta “roba” che gli unici “migrantes” che ha visto sono le “jineteras” quindicenni che si aggirano per le strade-bordello de L’Avana, Medelin, San José.
Ad un certo tipo di ricchi piace un sacco tanto un certo tipo di poveri.
Quindi: “Migrantes”, mi raccomando. Se no non funziona.
E ora facciamo una semplice, semplicissima analisi comparativa: solo pochi minuti fa l’onorevole Gennaro Migliore, responsabile di una oscura “commissione di inchiesta sull’integrazione” o paccottiglia del genere ha ribadito, per l’ennesima volta, che un “migrantes” (lo uso al plurale: fa più dramma ancora) paga almeno 6000 Euro per il “viaggio della speranza”. Pochi giorni fa il Corrierone nazionale insisteva, per l’ennesima volta pure lui, su quei 7000/8000 Euro bagnati di lacrime e sangue che spesso portano non alla “speranza” ma ad una pelagica tomba.
Gozi, Boldrini, Vendola, Alfano (si, lui), Grasso, tutta la redazione de Il Fatto, 3/4 di quella di Repubblica, tutta Famiglia Cristiana abbonati compresi menano il medesimo torrone: 6000, 7000, 8000 Euro (a breve arriveremo a 10.000, è lecito supporre: inizia l’Alta Stagione) per “salvarsi”.
Ebbene, ve lo dico senza giri di parole: vi stanno prendendo TUTTI per il culo. Non è vero NULLA di tutto ciò.
Ragioniamo per un istante, se possibile, ritirando il cerebro dall’ammasso dell’autocolpevolizzazione buonista. Quanti sono in media i cittadini Europei attorno ai 30 anni che dispongono liberamente di 6000/7000 Euro svincolati da ogni impegno?
Pochi. Pochissimi in verità. Fate un giro per le vostre tasche e i vostri conti correnti e valutate, senza deprimervi possibilmente, quanto denaro LIBERAMENTE spendibile possedete.
Ora, vi risulta davvero credibile che centinaia di migliaia di persone, più o meno tutte concentrate nell’Africa sub-sahariana, dispongano di una simile capacità autonoma di spesa? Ovvero che abbiano in libera disponibilità cifre che li renderebbero, per altro, ricchi e benestanti in paesi ove il reddito annuale procapite sconfina nell’algebra?
Ma come si può credere ad una simile, epocale CAZZATA?
Demoliamo quindi questo primo feticcio, di fronte al quale Tiziana Panella, per citarne una, ogni mattina sparge lacrimoni che neppure la Maddalena ai piedi di Cristo, concludendo ogni funebre peana con il consunto e consumato: “E quindi li dobbiamo lasciare morire in mare, no?”.
Acclarata la fuffa dei “risparmi-di-una-vita-investiti-in-speranza-per-i-figli”, dobbiamo tuttavia riconoscere una cosa: qualcuno sicuramente paga per il transito. E paga bene. Perché al di là di tanta mitografia su jihad, “profonda religiosità”, gentilezza, coerenza, senso dell’onore, cultura e genialità del mondo islamico (altra pioggia di cazzate, per capirci), gli arabi, teorizzatori del “bakshish” istituzionalizzato, venerano Mammona ben più del “profeta”: denaro. Oro. Moneta. Dollari. Poi, dopo suddetta santa quaterna, forse c’è pure spazio per allah e muhammad. Gli scafisti, in sintesi, NON lavorano gratis: vantano pure, come da intercettazioni di rito, gli straordinari profitti che la tratta garantisce. Ripetiamo la domanda, stampiamocela bene a fuoco nella mente: CHI paga?
Semplice: chi ha da un lato enormi provviste di denaro e, dall’altro lato, chi ha un interesse specifico nel saturare il Mediterraneo in generale e l’Italia in particolare, nel cui ventre si trova il Vaticano, di una massa sterminata di “migrantes” musulmani. NON necessariamente terroristi, fiancheggiatori, jihadisti o potenziali killer/stupratori. Basta che siano musulmani. E’ requisito tanto necessario che quando per sbaglio vengono imbarcati Cristiani che non occultano adeguatamente la loro Fede questi ultimi finiscono gettati a mare o fatti a pezzi dai “veri credenti”.
In via di ipotesi è legittimo pensare, quindi, che il denaro destinato a scafisti e trafficanti provenga da conti correnti accasati in Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Indonesia (il paese a più alta densità islamica del pianeta: è utile ricordarlo).
L’ipotesi è suffragata anche da numerose testimonianze di “migrantes”, donne specialmente guarda caso, i quali, mentre badavano ai fatti loro coltivando datteri e macinando cous-cous, sono stati RAPITI, imprigionati per due/tre mesi in Libia in capannoni angiportuali e quindi imbarcati A FORZA per l’Italia. Alla faccia del “viaggio della speranza”. Perché? Come si spiega una tale barbarie se non comprendendo che esiste una volontà precisa e determinata, ALTRA e spesso CONTRARIA rispetto a quella dei “migrantes”, nel voler saturare il nostro paese di xenobiti?
Qualcuno potrebbe alzare il ditino boldriniano e obiettare che se davvero qualche ricco emiro si “occupasse” dei “migrantes”, essi giammai morirebbero in mare abbandonati ma sarebbero tutti condotti a salvezza da ricchi panfili e leggiadri catamarani.
Miopia pura e, con tutta probabilità, criminale e connivente: i morti in mare sono una vera e propria “benedizione” per far sì che l’invasione prosegua a vele spiegate e senza intoppi. Perché contribuiscono in maniera determinante ad impastoiare e colpevolizzare una UE indifferente e, soprattutto, un’Italia senza palle, eunuca, imbelle, mucillaginosa e diarroica: dopo tot morti in mare metà del lavoro di tratta&transito lo svolgiamo noi. E i profitti per i “contractors” aumentano. Così come accelera, grazie a belle cazzate tipo “Triton” e “Mare Nostrum”, la saturazione del nostro territorio nazionale. E qui si inserisce un ulteriore elemento del quale accennerò tra poco.
Se analizziamo questo primo “cerchio”, ovvero se accettiamo senza squasimi l’evidenza fattuale di un rapporto ben preciso e, se non determinato, comunque determinabile tra ricchi possidenti di petroldollari fiancheggiatori e promotori della jihad e mercanti di uomini ghiottissimi dei suddetti petroldollari la soluzione del problema “migrantes” è semplicissima, in maniera quasi disarmante oserei dire: basterebbe attraverso adeguata intelligence informatica intercettare e bloccare i flussi finanziari provenienti da e destinati a paesi a rischio. Così come una severa e pregiudiziale politica di controllo stringente sui vari MoneyGram, Western Union, Money Transfer e altri provider di “servizi” finanziari del genere garantirebbe senz’altro un sensibile decremento degli imbarchi.
Taglia il flusso di denaro e gli scafisti sparirebbero come neve al sole.
Ma, come accennavo, esiste un secondo “cerchio”, forse ben più nefasto, pernicioso e criminale del primo.
Perché in assenza di una “quinta colonna” INTERNA al nostro sventurato Paese nessun emiro sarebbe in grado di comprare carne umana destinata a riempire le nostre coste. In assenza di una ben precisa e percepibile “temperie culturale”, se autoctona e autonoma o a sua volta eterodiretta e fertilizzata da profumati petroldollari è problema da acclarare, che ha costruito sui “migrantes” un apparato retorico mostruoso per dimensioni e contenuti, senza la quotidiana tempesta di cazzate e la diuturna stracciatura di cazzo sui “richiedenti asilo politico che fuggono dalla guerra”, senza una campagna mediatica permeante come Ebola e capillarmente ramificata come la rete fognaria di una megalopoli, mendace e fraudolenta almeno quanto il “profeta” stesso, avremmo già da tempo risolto il problema “migrantes”. E in via definitiva.
Pensate a quanti negri di chiarissima origine africana vengono sistematicamente spacciati per “siriani” (avete presente di che colore è Assad? Ecco). Pensate, e basta guardare i filmati, a chi ha vestito con abiti chiaramente occidentali soggetti che, stando alla vulgata mediatica, sarebbero appena usciti da moderne Treblinka, da neonate Dachau, da ricostruite Auschwitz. Pensate a chi li ha muniti di smartphone e orologi. Pensate a quanti cianciano, secondo me a libropaga, di “diritti umanitari” eventualmente “cogenti”, cioè da far rispettare non necessariamente su base volontaria, dai comuni italiani. Pensate all’abominio intollerabile, disgustoso del colpevolizzare il nostro stile e tenore di vita poiché percepito e fatto percepire come “furto” ai danni dell’estenuante “sud del mondo” di ‘stocazzo.
Come se, al contrario, non fosse proprio il nostro stile di vita che può concederci di dare, accogliere, proteggere: come potremmo farlo se non avessimo più nulla o, peggio ancora, se ci rimanesse solo qualcosina calmierato boldrinianamente per legge?
Siamo di fronte, quindi, ad una duplice aggressione: da un lato una invasione in piena regola se pur asimmetrica, finanziata dai nemici storici della Cristianità. Dall’altro lato esiste un agglomerato autoctono, oggettivamente contiguo ma diverso e distinto dal jihadismo militante, eterogeneo per provenienze ma assai omogeneo per il fine perseguito, che mira sistematicamente ad aggredire e sradicare il nostro modello di società, che vuole scardinare le nostre fondamenta e disintegrare le nostre radici. Per questi ultimi l’invasione di “migrantes” è la giumenta giusta da cavalcare, poiché miglior ordigno per fare esplodere in un botto solo le nostre abissali contraddizioni non esiste o quasi.
E, se vi guardate intorno, rileverete come l’omologazione al nuovo pensiero unico sia pressoché compiuta: la menzogna ha preso il posto della Verità. E chiunque voglia sembrare colto, intelligente, a la page DEVE piegarsi al coro unanime dei cantori senza palle.
Ma chi sono mai, chiederete giustamente voi, i membri del “secondo cerchio”? La risposta verrà in altri post e in altri giorni, ma, se ci pensate un momento, già la conoscete, perché è dentro di voi: chi più di ogni altro odia e detesta il Cristianesimo, ben più di quanto facciano le scimmie senza dio jihadiste? Chi ha aggredito e aggredisce sistematicamente la cellula fondativa del nostro tessuto sociale, ovvero la Famiglia (SENZA ulteriori aggettivi: anche quella è stupida concessione al nemico. Di Famiglia ce ne è una sola)? Chi preconizza entusiasta la “tekné” come sublime ed eccelsa forma di governo? Chi suddivvide gli uomini in “illuminati” e bestie?
Esattamente: avete indovinato.
Ad Maiora.