Francesco Natale
Ecco. Vedete? Uno vuole con calma relativa scrivere su legittima difesa, triturare le insopportabili menadi del piagnisteo permanente (specie se ex-finiane), fornirvi i canonici frammenti di Verità assoluta e rivelata e invece…no!
Mi tocca occuparmi di quella vecchia, insopportabile baldracca di Veronesi e delle sue ultime “esternazioni” oracolari sulla carne rossa.
Il giochetto è sempre il medesimo: quelle mezze checche rapinatrici improprie di stipendio dell’OMS la sparano grossa e altissima, stavolta aggredendo con piglio terroristico il consumo (ed i consumatori) di carni rosse e, prontissimamente, la cariatide malvissuta, che ha trasformato il camice in talare nell’immaginario collettivo degli zombi rincoglioniti da troppo Augias e da troppissimo Fazio, fa da grancassa e la spara ancora più grossa e alta.
Ce l’ho proprio qui, sulla scheda MSN aperta sotto al word-processor, la vetusta troia: “Eliminare del tutto il consumo di carne”.
Eliminare. Del tutto.
Capito?
Ora, attenzione perché il ragionamento si fa sottile, l’aggressione inaudita e abominevole non ha come obiettivo primario la carne rossa o chi criminalmente la consuma, né consiste in una, per quanto blandissima, “tutela cogente” della nostra salute.
L’obiettivo reale, in verità, è lo smantellamento, l’erosione progressiva, la dissoluzione di uno stile di vita, di un corpus di tradizioni plurimillenarie che sostanziano le nostre radici, del legame stesso che, dalla Bibbia (addirittura dal Gilgamesh, se vogliamo) in poi, unisce Uomini e Donne, familiari ed amici, Mogli, Mariti, sposi e concubine, attraverso la convivialità, la condivisione di cibo e bevande, segno tangibile, vivente e vivificante della Civiltà. Quella con la “C” maiuscola.
Cristo moltiplica i pani e i pesci: non mozioni di sentimento sui “migrantes” e “regolamenti” europei sul calibro minimo dei piselli.
Sempre il Nazareno muta l’acqua in vino per vivificare nozze altrimenti dimezzate e sciape: non muta gli uomini in donne come la suddetta vecchia baldracca, insieme all’UE intiera, auspica e preconizza.
Enea, appena sbarcato sulle italiche coste, si vede offrire il boccone dell’ospite per eccellenza nel mondo antico: viscere di agnello infarinate e appena scottate su pietra rovente. Non un agendina rossa autografata da Don Ciotti.
Per le nostre nonne tosco-emiliane la Domenica, giorno Sacro non a caso, significava lasagne o tortelli a pranzo e cotolette con patate stufate a cena, contornate da salsicce sopraffine da consumarsi rigorosamente crude.
Tutto sbagliato. Tutte inconsapevoli puttane le nostre nonne. Relitti medievali che, semplicemente, “non hanno capito nulla”.
Retrograde mentecatte irredimibili, non suscettibili di migliorie e/o “illuminazione”, scarti di fonderia, pezzi difettosi da seppellire nella pattumiera della storia il prima possibile, inutili feticci “cristiani” che col pretesto della “continuità inter-generazionale” hanno solo rallentato il “progresso” e, soprattutto, contribuito criminalmente a perpetuare oscene abitudini e turpi comportamenti, quali, ad esempio, mangiare pane e salame a merenda anziché seitan e tofu.
Perché, aggiungiamo crimina a delicta e viceversa, non dobbiamo dimenticare, parola della vecchia troja, che “un chilo di carne rossa comporta il consumo di 20.000 litri d’acqua: ecologicamente insostenibile quindi”.
ESTICAZZI non ce lo metti?
Vedete, di fronte a tali scempi è ovvio, evidente e NATURALE (l’aggettivo più odiato dall’arcaica battona) che parta un VAFFANCULO così planetario da avere massa gravitazionale propria.
Perché? Se non vi risulta già evidente così ve lo spiego meglio, adorate teste di granito.
Perché chi propala simili sciempiaggini è un massone di merda il cui sogno nel cassetto, come tutti quelli della schiatta sua, è il dare libero sfogo alla propria frenesia demiurgica: il mondo, la società, il civil viver quotidiano hanno sempre e comunque quelle due/tremila cosette che non vanno. Ci pensa lui, la chiavica da lupanare, a sistemarle “secondo ragione”.
Perché il suddetto massone di merda è il medesimo che ritiene un essere vivente di 50 anni “scaduto”, destinato all’eutanasia per “far posto agli altri” (parentesi: Fru-Fru la-Fitte ne ha 84 suonati. Tutti froci col culo altrui, insomma…), d’altra parte è pure il medesimo che considera l’aborto un “favore” fatto al nascituro.
Sempre il colossale massone di merda è colui che ritiene le persone sovrappeso e i fumatori una zavorra per la società, poiché “costano miliardi al sistema sanitario nazionale”.
Verrebbe da chiedere, alla incrostata meretrice sempre pronta a baciare il cazzo del “grande architetto”, quanto costano al sistema sanitario nazionale gli afflitti da “dongiovannismo” cronico come, stando a quanto ne dice la sventurata moglie, la suddetta bagascia?
E quanto costano, se dobbiamo arrenderci alla logica del mercatismo sanitario, i suoi “amici” froci, i quali, secondo colui, sono “gli unici a praticare un amore realmente puro, poiché non collegato e strumentale alla necessità della riproduzione”, con le loro abitudini medie, con i loro locali “a tema”, i loro “glory hole”, le loro crociere “particolari”, le loro “coppie” così aperte da risultare tabelline del 9?
Però, vedete, un fatto consolante c’è: la sparata ad alzo zero su maiale, prosciutto, fiorentina, stavolta rischia di costargli cara.
Perché l’Italia, grazie a Dio, è ancora un paese meraviglioso, nonostante tutto, e le reazioni (questa che state leggendo è una delle più equilibrate e sobrie che potete trovare in Rete…) smisurate, sovrabbondanti per arguzia e vernacolo, meravigliose nella loro triviale eleganza, sono state immediate e terminali.
Quini il Bel Paese non è fatto solo da vermiciattoli senza palle sempre in cerca di un profeta accreditato ed “engagé” da seguire e vezzeggiare, di quelle “ignobili, egocentriche bagasce” vittime coscienti della cosiddetta “psicanalisi” di cui parla Huellebecq, di frequentatori di ashram new-age che credono di raggiungere il “nirvana” infilandosi cristalli su per il culo, di quelli che, anatema sempiterno su di loro, foss’anche una sola volta nella vita, hanno osato dire “Alcuni studi dimostrano che…”, di sedicenti “giornalisti” così schiavi, proni, leccaculo, pavidi, insipienti, incompetenti, tanto che non riescono più a mantenere postura bipede.
No, grazie a Dio l’Italia è ancora fatta di Uomini e Donne. Italiani e Italiane. I quali e le quali rifiutano in ogni modo e con ogni mezzo l’aggressione spasmodica al nostro stile di vita perpetrata dalla vecchia baldracca e dai pluristipendiati amici suoi, questo abominevole equivalente di uno “jus primae noctis” alimentare, questo stupro psicologico che ha un solo ed unico scopo: disgregare, un pezzo dopo l’altro, le fondamenta stessa della nostra Civiltà.
Andate a fare in culo.
Ad maiora